martedì, 16 giugno 2015 APPALTI PUBBLICI: SPESE CONTRATTUALI TROPPO ALTE. GLI ENTI PUBBLICI SCELGONO SEMPRE LE VIE PIU’ ONEROSE PER LE IMPRESE
L’ACEM denuncia l’eccessiva onerosità delle spese contrattuali sostenute dalle imprese aggiudicatarie di lavori pubblici che in alcuni casi sfiorano percentuali tanto elevate da configurarsi sproporzionate rispetto all’ammontare dei lavori e fa appello alle stazioni appaltanti a far ricorso alla scrittura privata che secondo la stessa Autorità di vigilanza (oggi ANAC) rimane comunque ammissibile in forma cartacea o nelle forme equipollenti previste dall’ordinamento.
Non appare concepibile da parte dell’Associazione che dinanzi alle tre possibilità previste dalla normativa per la stipula dei contratti d’appalto (atto pubblico notarile informatico, forma pubblica amministrativa elettronica a cura dell’Ufficio rogante e scrittura privata), gli Enti appaltanti si ostinino ad applicare sempre quella più onerosa per le imprese, manifestando totale insensibilità verso le sorti dell’economia locale.
L’ACEM condanna la prassi spropositata di voler far cassa in tutte le maniere sempre e solo sulle imprese, le quali però a causa della crisi di liquidità e dei mancati pagamenti non sono più in condizione di sopportare tutte le vessazioni.
“Non possiamo più accettare di fare da bancomat alla Pubblica Amministrazione – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – perché la liquidità è finita e se gli Enti pubblici pensano di fare affidamento sugli introiti provenienti dalle aziende presto si renderanno conto di non avere più le risorse per reggersi e non ce ne sarà più per nessuno ”.
Campobasso, 16 giugno 2015
Prot. n. 195
ACEM
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